Probabilmente il primo tassello, per chi vuole aiutare un’azienda imprenditoriale a evolversi, è quello di trovare l’imprenditore che ha già la volontà o comunque trovare il modo di convincerlo che deve esistere la volontà di trasformare l’azienda. Ad esempio, in questo caso le mie due esperienze, all’interno del Gruppo Arcese e all’interno del Gruppo Codognotto, sono state profondamente diverse, nel senso che all’interno del Gruppo Arcese l’imprenditore era visceralmente convinto di dover trasformare l’azienda, ma razionalmente non era convinto in nessun modo di doverla trasformare, per cui è stato uno dei problemi più grossi nella fase di trasformazione.
L’impegno manageriale mio, del mio team e dei miei colleghi per metà del tempo era dedicato a convincere l’imprenditore che quello che noi stavamo facendo era corretto e quindi, dal mio punto di vista, era tempo buttato via. Nel Gruppo Codognotto ho avuto la fortuna di trovare una famiglia imprenditoriale che su questo concetto ha sposato un progetto e ha lasciato carta bianca al team manageriale, quindi sostanzialmente a me e al team che ho costruito, e questa cosa è stata di grandissimo aiuto. È chiaro che anche qui nei primi mesi, io sono due anni adesso che lavoro all’interno del Gruppo, nei primi tre o quattro mesi io non ho aggredito la trasformazione, io ho aggredito il business, ho tagliato un po’ di rami secchi, ho semplificato, ho tolto complicazioni, e ne ho trovate tante nell’azienda, e ho lavorato per recuperare della profittabilità.
Questo è chiaro che va fatto, e va fatto sempre, però mi serviva anche per togliere quelle eventuali remore che l’imprenditore avrebbe potuto avere nell’andargli poi a presentare dei progetti di trasformazione che sono più complessi, necessitano di investimento, e quindi uno deve avere la cieca fiducia dell’imprenditore. Nel momento in cui non c’è, ripeto, io l’ho vissuto nell’esperienza precedente, i tempi si dilatano a dismisura. Quindi una delle cose esageratamente importanti è proprio avere un grado di fiducia della catena imprenditoriale e poter lavorare.
Tra l’altro attenzione, che convincere un imprenditore non è una cosa che si fa con argomentazioni logiche, perché la maggior parte delle volte l’imprenditore non ha nemmeno il know-how per seguirti in tutta una serie di tematiche di tipo tecnico, di business, organizzativo, ma va convinto sulla fiducia. È proprio un po’ una scelta di campo, quindi secondo me si deve molto convincere da solo più che poi andarlo a convincere, quindi questa secondo me è una delle cose fondamentali.