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Le caratteristiche irrinunciabili del

“Board member” ideale

Il ruolo del CdA: centrale, focalizzato sul futuro e

sulla sostenibilità nel tempo 

Relegare il Board a un ruolo marginale o avere un Consiglio di Amministrazione composto solo da famigliari e professionisti legati all’azienda, sono strategie che non sostengono la capacità competitiva dell’azienda nel mercato globale.

E’ modalità comune e, purtroppo ancora spesso applicata, quella di informare tardivamente il Consiglio di Amministrazione sulle novità rilevanti, oppure riunirlo di quando in quando solo per ratificare decisioni già prese. Si tratta di una prassi che non aiuta a cogliere tutte le potenzialità che il Board è in grado di esprimere

Non solo bisogna dotarsi di un Board forte e pienamente legittimato nelle sue funzioni, ma è necessario che la sua composizione sia tale da saper far fronte tanto all’ordinario quanto allo straordinario e sia il frutto dell’applicazione di logiche precise. Cio’ consentirà di accrescere la competitività e il valore dell’azienda nel tempo, migliorando la produttività da ogni punto di vista e guardando a un domani che sia altro e diverso dall’oggi. 

Quali sono quindi i criteri per scegliere le persone giuste?

Il profilo del perfetto componente di un Board

Prima di tutto va ricercata la complementarità tra i componenti del Board e, poi, tra loro e il management team dell’azienda: occorre poter disporre di professionalità che, per la loro eterogeneità, siano in grado di supportare il management aziendale nell’avvio di progetti di cambiamento strutturale, specialmente nelle fasi istruttorie, vigilando nel contempo sul rispetto dei requisiti di compliance.

In questo risiede il ruolo più strategico del Board: essere l’elemento che per capacità e creatività fa scoccare la scintilla del cambiamento, tracciando la nuova rotta aziendale. Successivamente, il suo compito sarà quello di sostenere il management durante la navigazione per mantenere la prua sempre rivolta verso l’obiettivo, con la sensibilità tattica di suggerire piccole correzioni, quando necessarie.

L’inserimento di figure provenienti dal “target client environment” dell’azienda, ad esempio, può fornire un contributo rilevante sia ai processi decisionali sia alle strategie di esecuzione, creando un considerevole valore aggiunto per la crescita.

Il Board member ideale presenta alcune caratteristiche peculiari:

  • è dotato di intelligenza emotiva e relazionale,  alle quali unisce spirito critico e costruttivo;
  • conferisce al Board esperienza coerente con le strategie da realizzare, ad esempio in campo internazionale, perché, avendoci lavorato, conosce bene i paesi interessanti per l’azienda;
  • porta con sé best practice apprese e sperimentate in contesti differenti.

Esperienza operativa nella realizzazione delle strategie

Uno dei fattori essenziali per le aziende che vogliano navigare con successo il mercato attuale, è poter contare su  persone che siano state capaci di “far accadere le cose”. Risorse cioè con un livello di esperienza operativa e di autonomia decisionale tale da indirizzare l’azienda verso la direzione più opportuna.

Capita spesso che strategie e piani che hanno richiesto tempo e risorse per essere sviluppati non vadano a buon fine: può dipendere dal fatto che a volte lo stesso imprenditore o l’Amministratore Delegato accentrano ogni attività su di loro, non rendendosi conto di diventare di fatto dei colli di bottiglia, oppure da una scarsa capacità di execution. Questa è un’abilità che non si improvvisa perché può derivare solo dall’esperienza: ogni componente del Consiglio, all’unisono con il Board, deve contribuire con il proprio patrimonio di conoscenze alla fase istruttoria dei progetti, per poi trasferire al management la gestione della loro messa a terra. 

Professionalità che si siano già cimentate in attività strategiche completandole con successo sono le candidature ideali perché sapranno rispondere a domande come: 

Quali iniziative strategiche sono previste nel breve e medio periodo? Sono in piano aperture di nuovi insediamenti industriali o acquisizioni? L’azienda intende muoversi verso nuovi mercati? Verranno lanciati nuovi prodotti? 

Eterogeneità, un valore per l’azienda

L’equilibrio tra uomini e donne nei ruoli manageriali e nei Consigli di Amministrazione è oggi un fattore competitivo riconosciuto. In generale, diversità generazionale, cultura di provenienza, education e industry sono gli elementi che caratterizzano profondamente le risorse interne e che possono essere valorizzati quando l’azienda possiede un’autentica tensione all’inclusione.

Alcune grandi realtà internazionali hanno creato i cosiddetti “shadow board”, gruppi di talenti molto più giovani della media aziendale (23-26 anni) con cui il top management e il Board stesso interagiscono in maniera continuativa e strutturata. In questo modo le aziende possono più facilmente scoprire e valorizzare i giovani talenti e le loro potenzialità e cercare di cogliere in anticipo le tendenze dei mercati, soprattutto quelli emergenti.

Si tratta di esperienze dalle quali trarre utili indicazioni su come arricchire la composizione del Board, perché allargare il raggio di osservazione consente all’azienda di non invecchiare insieme ai propri fondatori, ma piuttosto di evolvere  in una prospettiva di solida continuità. Superare una composizione del Board che, seppur competitiva, resta estremamente tradizionale, significa metterlo nelle condizioni di contribuire significativamente al percorso di crescita dell’azienda e consegnarla al proprio futuro.  

La mission di un Board competitivo

In una visione ormai superata e meramente burocratica della mission del Consiglio di Amministrazione che lo limita alla ratifica formale delle decisioni, gli obiettivi sono assai poco sfidanti: fare gli interessi degli azionisti, approvare il bilancio, verificare il rispetto delle norme vigenti.  

La sfida risiede nel superamento della dimensione meramente burocratica e nell’orientare in modo deciso la mission verso:

  • operare nella consapevolezza che, per garantire all’azienda competitività e sostenibilità nel lungo periodo, si deve  trovare il giusto equilibrio tra gli interessi di azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, istituzioni e cittadini dei territori in cui l’azienda opera;
  • contribuire alla definizione e alla realizzazione delle strategie di crescita dell’azienda attraverso un dialogo costante e un confronto continuo con il management e gli interlocutori esterni;
  • scegliere e valutare il top management dell’azienda e definire le politiche retributive;
  • stabilire i codici di condotta e vigilare sulla loro applicazione.
  • contribuire a rendere attrattiva l’azienda per dipendenti, clienti, fornitori, investitori.

La scelta dei componenti del Board: linee guida

Con un’esperienza accumulata in oltre trent’anni di supporto alle aziende per rendere loro e la loro governance strutturalmente competitive, EIM è in grado di identificare e selezionare i profili migliori e più adatti a ogni realtà aziendale, in base al contesto di riferimento, all’identità dell’organizzazione e agli obiettivi a medio e lungo termine.

Le linee guida per questa delicata scelta sono dunque legate a:

  • complementarità;
  • esperienza operativa;
  • eterogeneità;
  • provenienza da settori diversi, ma contigui rispetto a quello in cui opera l’azienda;
  • capacità di analisi;
  • esperienza internazionale; 
  • intelligenza emotiva.

Naturalmente, alla creazione del Board dovrà seguire una valutazione periodica e formalizzata del suo operato, ivi incluso quello dei singoli componenti, per assicurare una governance aziendale davvero competitiva e continuativa nel tempo. 

Per conoscerne tutti i dettagli e scoprire di più sull’approccio che EIM adotta