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Diventare Interim Manager con EIM

Un’opportunità e una sfida, ma non per tutti.

Per cambiare, le aziende hanno bisogno di una guida.

Saper cambiare rapidamente e in modo efficace per aumentare la competitività in un mercato sempre più agguerrito. È questo, oggi, il requisito principale per puntare alla crescita e non rischiare di rimanere fermi al palo.

Le aziende italiane, o almeno una buona parte di esse, non possiedono al loro interno figure con un know how in grado di raggiungere questo risultato. Hanno bisogno di una guida, di un professionista che metta a disposizione, per un tempo circoscritto, la propria esperienza e la propria capacità per migliorare i processi, il posizionamento, la vocazione internazionale, le potenzialità innovative.

È per questo che si sta facendo strada – ogni anno di più – l’interim manager, una figura chiave per le aziende in grado di creare valore, di mettere in moto meccanismi virtuosi, di conquistare nuovi mercati, di sviluppare una crescita veloce, contribuendo al tempo stesso a rimettere in moto l’economia del Paese.

Sei tu la guida di cui c’è bisogno?

Manager ad interim:
servono doti non comuni per avere successo

Il tempo medio di permanenza dei normali manager all’interno di una stessa realtà imprenditoriale si sta riducendo molto rapidamente, perché l’accelerazione delle fasi cicliche dei mercati e la globalizzazione della competizione impongono continui cambi di direzione e determinano fasi più convulse di ascesa e di crisi per le aziende.

Aumentano, di conseguenza, coloro che scelgono di proporsi come executive interim manager o temporary manager. O che almeno ambirebbero a diventarlo.

Non tutti i manager, tuttavia, hanno le carte in regola per ricoprire con successo questo ruolo: servono doti non comuni, a partire dalla capacità di creare consenso e di generare entusiasmo, serve una vasta esperienza, anche internazionale, in gruppi di diverse dimensioni, serve l’umiltà di sapersi sporcare le mani per tappare le eventuali falle dell’azienda, per poi operare un cambiamento strutturale e quindi lasciare a chi rimane un patrimonio di conoscenza e di innovazione da utilizzare per gli anni a venire.

L’interim manager ideale è quello che si rende inutile alla fine del progetto avendo trasferito tutte le sue competenze alla struttura aziendale.

Un identikit che fatalmente restringe il campo dei pretendenti.

Ti piacciono le sfide progettuali per far succedere il cambiamento?

Quali competenze distintive

puoi offrire alle aziende?

La differenza di EIM nello scenario italiano dell’Interim Management

In Italia esistono diverse società di consulenza, agenzie e realtà di Executive Search ed Executive Interim Management, alle quali gli aspiranti manager si rivolgono con alterne fortune. E poi c’è EIM, dove solo 10 su 1000 candidati – i più bravi e i più adatti a risolvere situazioni complesse – hanno occasione di lavorare.

I professionisti di EIM sono guide del business, ne conoscono le dinamiche, sanno accompagnare in un percorso virtuoso le aziende, sanno fare squadra.

EIM è in grado di supportare i propri clienti traendo il meglio dalle passate esperienze dei manager insieme all’utilizzo delle metodologie proprietarie e alle best practices costruite in 30 anni di progetti di successo.

Una sfida professionale

Per chi ha già navigato i mari del business, acquisendo conoscenze diverse e imparando a gestire dinamiche complesse, diventare interim manager per EIM è una sfida stimolante: mettere a frutto la propria esperienza, coniugandola con la capacità manageriale, interagire con i partner EIM per confrontarsi sul percorso da intraprendere, dà la possibilità di trasmettere quanto appreso sul campo e di applicarlo concretamente in contesti in cui c’è bisogno di un’accelerazione condotta da mani sicure.

Un’opportunità professionale per mettersi in gioco su progetti innovativi che contribuisce a rendere più competitivo tutto il Sistema Italia.

Possiedi i requisiti giusti

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