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Doing Business in Bulgaria:
7 motivi per cogliere questa opportunità

Se le aziende italiane vogliono crescere non possono trascurare l’obbligo della crescita fuori dai confini nazionali, dove esiste il “vero” mercato e la competizione è realmente globale. Individuare correttamente i nuovi mercati di sbocco per i loro prodotti, da un lato, e valutare l’opportunità di aprire stabilimenti in paesi esteri, dall’altro, sono i due principali driver da considerare per raggiungere questo obiettivo.

Come farlo e da dove partire?

Innanzitutto occorre essere culturalmente aperti, scegliere i paesi e le aree geografiche dove concentrare i propri sforzi in maniera ponderata e avere la capacità di rimodellare rapidamente le proprie scelte strategiche in funzione dei mutamenti del contesto competitivo globale.

L’esempio del modello classico di offshoring nei paesi del sudest asiatico per produrre beni ad un costo del lavoro e della produzione inferiore rispetto a quello domestico, ha recentemente mostrato i propri limiti per via di supply chain troppo lunghe e a rischio di blocco.

Ecco dunque che Paesi come quelli dell’Europa Centro Orientale mostrano oggi, più che in passato, le potenzialità del proprio contesto economico, geografico e culturale. Tra di essi la Bulgaria, più degli altri, offre 7 buone ragioni per decidere di cogliere questa opportunità.

1. Stabilità politica e commerciale

La Bulgaria è un membro dell’Unione Europea, della NATO e del WTO.
La stabilità della valuta è supportata dal currency board, che fissa il lev bulgaro all’euro al livello di 1,96.

2. Posizione strategica

Situata nel cuore dei Balcani, la Bulgaria è un polo logistico strategico. La facilità di trasporto delle merci è fornita da:

  • Cinque corridoi paneuropei (IV, VII, VII, XI, X), che attraversano il paese
  • Programma di trasporto TRACECA, che collega l’Europa con la regione caucasica e dell’Asia centrale
  • Quattro aeroporti principali: Sofia, Plovdiv, Bourgas e Varna
  • Due porti marittimi principali: Varna e Bourgas
  • Numerosi porti sul fiume Danubio

3. Accesso ai mercati

Grazie alla sua posizione, la Bulgaria è in grado di garantire un accesso diretto a importanti mercati per coloro che decidono di approcciare questo paese per lo sviluppo del proprio business:

  • Unione Europea – mercato a tariffa zero con una popolazione di 500 milioni di persone
  • Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) – mercato ancora non ben penetrato con un alto potenziale
  • Turchia – mercato a tassazione zero con quasi 80 milioni di abitanti
  • Medio Oriente – un mercato con alto potere d’acquisto

4. Risorse umane

  • La forza lavoro è altamente qualificata e multilingue
  • Il 62,2% della popolazione totale è in età lavorativa (circa 4,6 milioni)
  • 51 diverse università vedono laurearsi ogni anno 60.000 studenti
  • Il 98% degli studenti delle scuole superiori studia una lingua straniera (di solito l’inglese) e il 73% studia una seconda lingua (principalmente tedesco, francese, spagnolo, russo)
  • il 94% delle scuole ha accesso a Internet
  • Una delle statistiche più convincenti sullo stato dell’istruzione in Bulgaria è che più di due terzi degli studenti studiano inglese.
  • Inoltre, i programmi di più di 100 scuole superiori sono insegnati in una lingua straniera. In aumento, dati i bassi costi di studio e di vita.
  • La Bulgaria attrae anche molti studenti internazionali: più di 10.000 studenti non nativi sono iscritti in università o college nazionali.

5. Sostegno agli investitori certificati

Come parte del piano di investimenti multimiliardario dell’UE per finanziare lo sviluppo in diverse industrie chiave, il governo bulgaro fornisce supporto finanziario per alcuni settori. L’Investment Promotion Act (IPA) garantisce investimenti in ricerca e sviluppo, servizi high-tech, magazzinaggio, logistica e produzione, così come in altri ambiti strategici per l’industria.

Inoltre, gli investitori certificati hanno accesso ad un’ampia gamma di benefici, tra cui la partecipazione a un piano di investimenti di prioritari.

Ecco alcuni dei vantaggi di questo piano:

  • Procedure amministrative abbreviate
  • Sostegno finanziario per l’istruzione e la formazione professionale
  • Sussidi per le infrastrutture
  • Acquisto prioritario di terreni statali o comunali

I nostri Interim Manager locali e internazionali hanno già supportato aziende e fondi di Private Equity in:

  • Due diligence prima dell’acquisizione
  • Greenfield
  • Brownfield
  • Delocalizzazione della produzione
  • Miglioramento delle prestazioni / Lean
  • Governance e trasparenza
  • Implementazione ERP/ SAP
  • Trasformazione digitale
  • Ingresso nel mercato
  • Sviluppo del business
  • Canali di vendita e approccio al mercato

6. Legge sulla promozione degli investimenti

La legge sulla promozione degli investimenti del 2004 (rivista nel 2018) stabilisce la parità di trattamento degli investitori stranieri e nazionali incoraggiando altresì gli investimenti in produzione, nei servizi, nell’alta tecnologia, nell’istruzione e nello sviluppo delle risorse umane attraverso una serie di incentivi, che includono:

  • il supporto agli investitori tramite operazioni di acquisto di terreni comunali o di proprietà dello Stato senza gara d’appalto;
  • il finanziamento statale per le infrastrutture di base e per la formazione di nuovo personale;
  • il rimborso della quota dei pagamenti della previdenza sociale a carico del datore di lavoro.

La legge prevede anche incentivi fiscali e procedure amministrative accelerate per le partnership pubblico-privato (PPP). Gli investitori prioritari possono ricevere incentivi quali:

  • prezzi inferiori rispetto al mercato per l’acquisizione di diritti di proprietà (completi o limitati) da parte del governo centrale o municipale;
  • sovvenzioni governative per progetti di ricerca e sviluppo (R&S) e istruzione;
  • sostegno istituzionale per la creazione di PPP.

Ulteriori incentivi agli investimenti includono:

  • due anni di esenzione dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) sulle importazioni di attrezzature per progetti di investimento superiori a 2,5 milioni di euro, a condizione che il progetto sia attuato entro un periodo di due anni e crei almeno 20 nuovi posti di lavoro;
  • l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società che può essere concessa per progetti di produzione, senza alcun requisito minimo di investimento, qualora tali investimenti siano effettuati in aree ad alta disoccupazione (25% più alta della media nazionale di disoccupazione) e creano almeno 10 posti di lavoro, di cui almeno il cinquanta per cento sono creati nel settore produttivo.

7. Zone di commercio estero / Porti franchi / Facilitazione del commercio

L’integrazione dell’UE ha incoraggiato le autorità locali a cercare partenariati con il settore privato e a fornire risorse (cioè, terreni, infrastrutture, ecc.) per lo sviluppo di zone industriali e parchi tecnologici.

La zona economica di Trakia, nel centro-sud della Bulgaria, è una delle più grandi aree industriali dell’Europa sud-orientale, che attrae oltre 2 miliardi di euro di investimenti e garantisce oltre 30.000 posti di lavoro.

Inoltre, la National Industrial Zones Company (NIZC), di proprietà statale, gestisce attualmente zone industriali pienamente funzionanti a Sofia, Burgas, Vidin, Ruse, Svilengrad, Stara Zagora e Varna.

In costruzione ci sono future zone industriali a Suvorovo (Varna), Telish (Pleven), Kardzhali e Karlovo.

Gli investitori in queste zone economiche beneficiano delle infrastrutture realizzate, dell’ubicazione e della logistica dei trasporti. Il filo conduttore di tutte queste zone economiche è l’essere situate in importanti snodi transfrontalieri, che però, al contempo, sono spesso regioni piuttosto povere – ma con un alto livello di manodopera disponibile – che il governo intende sostenere, con speciali incentivi agli investimenti, per permetterne lo sviluppo.

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