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Un focus mirato sul controllo di gestione aziendale 

Uscire dalla crisi avviando un turnaround di successo

L’aumento dell’esposizione dell’azienda verso i creditori, la diminuzione della capacità di generare cassa, la riduzione delle linee finanziarie e le prime richieste di rientro da parte delle banche, l’allungamento dei termini di pagamento dei fornitori: sono tutti sintomi inequivocabili dello stesso fenomeno. L’azienda sta vivendo un periodo di crisi, una fase complessa che rischia di trascinare in un vortice l’intera struttura, qualora il problema non venga affrontato tempestivamente, in modo organico e sistematico. 

L’obiettivo, in questo momento così delicato, deve essere quello di attuare un processo di turnaround, ovvero una trasformazione che porti rapidamente al risanamento e al rilancio dell’impresa. Il turnaround si articola in tre fasi principali: la stabilizzazione dell’organizzazione, l’attuazione di azioni a breve termine e la gestione della ristrutturazione con un piano industriale proiettato al futuro. 

La capacità analitica di misurare i costi e

tenere monitorati i margini del prodotto

Le aziende che portano a termine con successo il turnaround hanno in comune un approccio molto mirato ai sistemi di controllo di gestione. Gli obiettivi sono molteplici: aumentare la capacità analitica nel controllo e nella misurazione dei costi, tenere monitorati i margini del prodotto per singola unità di stoccaggio e ottimizzare il mix di prodotti per aumentare la redditività. 

Si tratta di concetti che, al termine del processo, entrano nella cultura aziendale, contribuendo efficacemente a una gestione più redditizia e strutturata, basata su principi fondamentali come: 

  • semplicità,
  • riduzione degli stock,
  • gestione a vista dell’inventario,
  • flessibilità nella produzione,
  • mantenimento della qualità “in process”,
  • attenzione al cliente finale. 

Una volta realizzato il turnaround, in genere si ottiene una maggiore focalizzazione per aree di business, grazie a un attento lavoro sulle marginalità e sul posizionamento competitivo dell’azienda. 

Da dove si comincia? Il ruolo strategico della guida nel turnaround

Il successo del turnaround dipende da un approccio integrato e guidato con metodo. La trasformazione deve coinvolgere tutti i livelli dell’azienda, dall’amministratore delegato agli operai, ed essere gestita con un piano chiaro e strutturato. 

EIM, con la sua esperienza nella gestione delle crisi aziendali, mette a disposizione la leadership necessaria per governare il processo di risanamento e rilancio. Attraverso l’intervento di una guida esperta, viene messa in campo una strategia operativa basata su velocità, credibilità, focalizzazione e pragmatismo. Questo approccio permette di creare un punto di discontinuità rispetto alle dinamiche gestionali precedenti e di ricostruire la fiducia degli stakeholder chiave per l’azienda. 

Un turnaround efficace richiede continuità e un arco temporale adeguato per poter incidere in profondità sulla struttura aziendale. Non si tratta di un’azione di breve periodo, ma di un processo che, in circa 18 mesi, porta alla ristrutturazione e alla definizione di un nuovo modello di funzionamento dell’azienda. 

Stabilizzare l’azienda e la sua operatività

Di fronte a una crisi, la prima azione imprescindibile è mettere sotto controllo la cassa: verificare crediti e debiti, mappare immediatamente tutte le uscite previste e ridimensionarle, sospendere gli investimenti non essenziali. 

Il capitale circolante deve essere minimizzato e convertito in cassa, recuperando i crediti scaduti e rivedendo i termini di pagamento con clienti e fornitori. 

In particolare, lato fornitori devono essere revisionate le logiche di spesa,  indirizzandosi verso la riduzione dei lotti di acquisto e l’aumento delle frequenze di riordino. Dovranno essere acquistati solo i materiali necessari alla produzione immediata, coperta da ordini di vendita e dove vi sia certezza del pagamento da parte del cliente. 

Occorre inoltre centralizzare deleghe e procure: i poteri di spesa e di investimento devono essere accentrati sotto un’unica regia per garantire una gestione coerente e allineata agli obiettivi di risanamento.

Un altro aspetto cruciale è la comunicazione, sia interna sia esterna: la crisi deve essere spiegata per poter essere compresa e superata e, soprattutto, devono essere chiarite passo dopo passo le strategie elaborate per affrontarla. 

Azioni a breve termine e comunicazione

Una prima riorganizzazione dell’azienda richiede l’identificazione dei ruoli chiave nell’organizzazione e delle poche persone che devono far parte del Team di ristrutturazione. Sono coloro che si faranno carico delle singole iniziative di miglioramento a livello delle diverse funzioni: operations, commerciale, marketing, amministrazione e servizi generali. 

Nella visione di EIM, si deve poi provvedere a una revisione al rialzo del margine attraverso un aumento moderato, ma sostanziale, dei prezzi di vendita e, al tempo stesso, razionalizzare i costi. Fondamentale sarà in questo caso azzerare le consulenze inutili, chiudere i contratti a termine, ridurre le spese di marketing e tutte le spese generali non indispensabili: è giustificato solo ciò che è necessario alla produzione e che si trasforma in incasso. 

Contestualmente, occorre strutturare un nuovo piano con orizzonte temporale mensile ed annuale e deve essere predisposto un budget in base alle nuove assunzioni su costi e margini. Ciò concorrerà, di mese in mese, a ricostruire la credibilità dell’impresa nei confronti dei creditori, siano essi banche o fornitori, e a dare prova della ritrovata affidabilità che le consentirà di riguadagnare fiducia.   

In questa fase è essenziale mantenere un dialogo costante con gli azionisti, aggiornandoli costantemente sulle azioni e sugli obiettivi di breve termine. 

Il controllo di gestione: monitoraggio, analisi, supporto alla crescita

Terminata la fase emergenziale, diventa essenziale stabilizzare la nuova struttura organizzativa per garantire continuità e crescita. Il ridimensionamento aziendale ottenuto rappresenta la base per un posizionamento strategico più solido e sostenibile. 

Il controllo di gestione diventa lo strumento chiave per monitorare i progressi, supportare il management nelle decisioni e creare le premesse per un’espansione strutturata e sostenibile. Attraverso previsioni settimanali e mensili, il controllo di gestione permette di governare il conto economico, la liquidità e la solvibilità aziendale, contribuendo così alle successive fasi di revisione dell’offerta di prodotto, di identificazione di nuove opportunità di espansione del business, così come dei segmenti di mercato da continuare a presidiare o da abbandonare.     

In definitiva, un turnaround di successo richiede un elevato livello di operatività: una volta stabilito un piano strategico condiviso, tutti i manager devono essere fortemente operativi e focalizzati sui risultati. 

Grazie alla sua esperienza trentennale, EIM fornisce la guida e il metodo necessari per affrontare questo processo con successo, trasferendo all’azienda non solo le competenze per gestire la crisi, ma anche un modello di governance più efficace e orientato alla crescita sostenibile. Unitamente a competenze e metodo, EIM mette a disposizione gli elementi che consentiranno all’azienda di uscire rafforzata da questo progetto, quali una visione più chiara delle deleghe e delle responsabilità, un accentramento delle decisioni strategiche nel consiglio di amministrazione, un processo di valutazione analitico e più attento delle nuove iniziative di espansione commerciale o degli investimenti industriali.  

Il turnaround non è solo una ristrutturazione, ma un’opportunità di trasformazione per il rilancio efficace e duraturo dell’impresa. 

Per conoscerne tutti i dettagli e scoprire di più sull’approccio che EIM adotta