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La Community di EIM si confronta sul tema del Turnaround

Necessità di crescita accelerata, attività di acquisizione ed integrazione, riorganizzazioni per l’efficienza operativa, cambiamenti strategici, variazioni di perimetro e di azionariato.

Situazioni eccezionali ma frequenti, in una parola: Turnaround.

Si tratta di fasi di riorganizzazione profonda dell’azienda che richiedono cautela e consapevolezza, portando spesso con sé anche un riassetto del management.

In EIM siamo da sempre “esperti di Turnaround”, termine che per noi ha un’accezione positiva e virtuosa che mira alla crescita dell’azienda. Possediamo una nostra metodologia, diventata garanzia di successo e di gestione efficace, formalizzata oltre 10 anni fa nel manuale dedicato alla leadership del cambiamento che avevamo intitolato “I primi cento giorni”.

Seguendo la consueta formula orientata alla condivisione delle reciproche esperienze, nei giorni scorsi EIM ha radunato attorno ad un tavolo alcuni membri della sua Community – Imprenditori, Manager, Consulenti Indipendenti e fondi di Private Equity – che, nel corso del workshop “Il Turnaround come premessa per la crescita“, si sono interrogati sull’attualità delle regole sancite oltre un decennio fa.

Il workshop è stato una nuova occasione di incontro e scambio di opinioni tra manager che hanno raccontato come sono stati capaci di far tornare a crescere le aziende da loro gestite trasformando le operations e l’approccio al mercato.

È emerso quanto sia importante nella prima fase del cambiamento stabilire subito i necessari punti di appoggio, intesi come quei Manager e quelle risorse pronti ad abbracciare immediatamente il progetto e su cui poter fare affidamento. È allo stesso modo importante avviare già in questa fase le prime azioni operative per acquisire la necessaria velocità e creare entusiasmo attraverso l’evidenza dei primi risultati.

Inoltre, un elemento che accomuna tutte le situazioni, in un progetto di gestione del cambiamento, è senza dubbio la comunicazione. Questa è importantissima e deve essere fatta sia all’interno sia all’esterno…ma quando si può fare.

Ci sono fasi molto delicate durante le quali non è possibile comunicare all’esterno. Il tempismo è importante per non veicolare una nota stonata.

Ciò che è certo, però, è che non comunicare in fase di turnaround
significa rinunciare al turnaround.

È fondamentale gestire le alte aspettative generate nella fase iniziale riallineando le attese degli stakeholder e le tempistiche e dando la giusta priorità alle misure correttive.

Per questo è opportuno che in azienda sia presente una figura con grande expertise in grado di guidare l’azienda verso la crescita, strutturando in maniera organizzata ogni fase.

Servono figure che sappiano creare un giusto equilibro tra il tempo che viene dedicato alla gestione straordinaria dell’azienda e alle operazioni di mantenimento strutturale del business.

Ci vuole una specie di “vocazione” e la corretta seniority per essere il profilo ideale di “uomo del turnaround“.

A tal proposito citiamo un Interim Manager della nostra community, Roberto Mansanti, General Manager Group, FRIEM:

Io non sono in azienda per fare carriera: sono qui per aiutarvi a svoltare, sono qui per supportare la vostra crescita.

Sono qui: usatemi!

Questo è l’Interim Manager di EIM.

Nell’attesa di scoprire i video dell’evento

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